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Coltiviamo il futuro: come l’AI sta rivoluzionando il settore ortofrutticolo

AI coltiviamo il futuro
L’intelligenza artificiale sostituirà l’uomo nel lavoro? Quali sono i benefici e i dubbi?

Sebbene la ricerca su questo mondo abbia affascinato l’uomo da sempre, il termine “intelligenza artificiale” è stato coniato nel 1955 dal matematico americano John McCarty, ma solo negli ultimi anni l’argomento è divenuto sempre più di interesse rivoluzionando molti settori, compresa l’agricoltura. Il tema è ampiamente dibattuto. Le applicazioni sono enormi, così come il potenziale, che trova già diverse applicazioni non solo in Silicon Valley ma anche in Italia.

Molti studenti, ricercatori e università italiane stanno sperimentando benefici e potenziali problemi derivanti dall’intelligenza artificiale. Il dubbio che molti di noi si stanno ponendo è quanto questo progresso influenzi il nostro modo di lavorare, quali e quanti sono i benefici e se tutto questo influenzerà il lavoro umano.

Per capirlo meglio proviamo a entrare nello specifico del settore ortofrutticolo, cercando di evidenziare come le nuove tecnologie stiano trasformando il modo in cui si coltiva, distribuisce e raccoglie frutta e verdura. Uno dei più importanti utilizzi è sicuramente quello che riguarda l’agricoltura di precisione, che attraverso l’uso di dati provenienti da sensori, droni, e immagini satellitari consente di identificare precocemente problemi alle coltivazioni permettendo di fare interventi tempestivi e mirati e di utilizzare in maniera efficiente l’utilizzo di risorse come acqua, fertilizzanti e pesticidi.

Questo aspetto a mio avviso incide in maniera favorevole su una più corretta gestione dei budget delle aziende, ma può portare anche a una significativa riduzione dell’impatto ambientale laddove si riuscisse a dosare l’utilizzo di acqua e fertilizzanti.

Anche nella fase di selezione e confezionamento sistemi di visone artificiale possono facilitare il processo di imballaggio, velocizzando i processi e riducendo gli errori.

A tal proposito le aziende si stanno già muovendo sulla ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, è il caso di Tomra Food, che ha lanciato tre soluzioni che dimostrano come l’intelligenza artificiale stia cambiando l’industria alimentare. Potete leggere questo approfondimento.

Infine un altro aspetto riguarda la raccolta con l’utilizzo di sistemi sempre più automatizzati che permettono di raccogliere frutta e verdura in modo efficiente e delicato, riducendo i costi della manodopera. Questo è forse l’aspetto più sentito e delicato che interessa da vicino tutti noi. La riduzione della disponibilità di una certa manodopera specializzata è un fatto e in questo la tecnologia può essere una valida alternativa che liberebbe forza lavoro verso altri e più qualificati impieghi.

Certamente l’AI sta portando alla creazione di nuove tipologie di lavoro, ma ad oggi non è facile conoscere da quale parte penderà l’ago della bilancia tra lavori sostituibili e nuovi lavori. Se pensiamo che l’AI si basa principalmente sulla raccolta dati e l’apprendimento predittivo, ci sono skills sulle quali di sicuro dovremo puntare tutti, e in particolare i giovani che sceglieranno i percorsi di studio e formativi, tenendo conto che ci sono qualità come la creatività, il ragionamento, l’intelligenza emotiva che sono sempre più richiesti dalle aziende e che non possono essere sostituiti dalla tecnologia, per quanto precisa essa possa essere.

Se e come l’intelligenza artificiale può aiutare il comparto ortofrutticolo  è stato uno dei temi centrali del Forum Impresa Persona Agroalimentare ,che a gennaio ha visto alternarsi oltre 35 relatori in una due giorni pensata per diffondere conoscenza e speranza attraverso testimonianze autorevoli e proposte innovative, nel segno della condivisione e della collaborazione lungo tutto il percorso.

L’evento ha offerto interessanti spunti promuovendo il dialogo tra esperti, imprenditori e decision maker al fine di adottare soluzioni innovative e sostenibili.

Quali sono dunque le prospettive future?

Credo che l’AI possa offrire opportunità senza precedenti per trasformare il settore ortofrutticolo, rendendolo più sostenibile, efficiente e resiliente. Tuttavia questo cambiamento porta con sé sia benefici che dubbi. Da un lato infatti le nuove tecnologie possono migliorare la produttività, ridurre gli sprechi e aumentare la qualità dei prodotti, dall’altro lato ci sono importanti sfide da affrontare, come garantire un accesso equo alla tecnologia e riqualificare i lavoratori al fine di adattarli alle nuove competenze richieste. É fondamentale trovare un equilibrio tra l’impiego di macchine e il capitale umano, promuovendo l’innovazione e la formazione continua per garantire un futuro sostenibile e inclusivo.

Maggiore è la tecnologia che immettiamo, migliori sono i servizi che offriamo, a patto che ci sia di pari passo lo sviluppo della cultura per comprenderli, anche negli imballaggi, come per esempio su grafica e stampa. Pensiamo al QR code, riusciamo a condensare in pochi pixel tante informazioni e risultati di tanti processi, poi però si deve investire altrettanto per educare il consumatore ad usufruire di tali elementi di scelta.

 

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