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“Quando, alzando gli occhi, non vedi i tubi ma le stelle”

Alberto Sebastian Ricci, direttore artistico di Spettacoli alla Frutta, racconta di sé, delle sue esperienze artistiche e del suo primo incontro con il mondo dell’ortofrutta e del cartone ondulato, lanciando qualche suggestione sull’edizione 2024 ai nastri di partenza

Regista, attore, autore, traduttore, speaker e doppiatore di spot pubblicitari, presentatore, casting manager, organizzatore teatrale e di eventi. Ne ha vestiti così tanti, di ruoli professionali, che in un comune biglietto da visita tutti quanti non ci stanno. Nell’intrattenimento, racconta, ci vive da sempre: a 3 anni già si esibiva in festival canori, a 14 organizzava piccoli spettacoli per il vicinato, a 17 costringeva amici e parenti a girare improbabili film, “soprattutto horror”, dice. Laureato a pieni voti al Dams di Bologna con successivo master in Management dello Spettacolo, ha lavorato per anni in teatro come autore, performer e regista, facendo incursione anche nel mondo del cinema. Ma la routine a un certo punto gli è diventata stretta, così oggi, dopo aver esplorato innumerevoli ambiti artistici, ha deciso di occuparsi di spettacolo a 360 gradi.

Lui è Alberto Sebastian Ricci, direttore artistico e braccio operativo di Spettacoli alla Frutta, nonché co-ideatore di questo innovativo progetto di comunicazione di filiera fin dalla sua forma embrionale. Un artista eclettico e versatile, a tratti visionario, pragmatico quando serve, sognatore per indole. È stato lui lo scorso anno, nella prima versione di SAF in Gdo, a vestire i panni di Carlone, il Mago del Cartone, esperto riciclatore e protettore della migliore frutta e verdura, capace con le sue magie di regalare una vita di scaffale più lunga ai prodotti trasportati.

Con il nuovo tour fra supermercati alle porte, Alberto ci racconta come è avvenuto il primo incontro con l’ortofrutta e il cartone ondulato e come, con un cambio di prospettiva, si aprano allo sguardo orizzonti nuovi.

Quando hai conosciuto Bestack?
Partiamo dall’inizio, da quando ho conosciuto il suo direttore. Io e Claudio ci conoscevamo di vista fin dai tempi del liceo, non eravamo nella stessa classe perché io ho qualche anno in più, ma mi ricordo bene di lui fra i corridoi. Diciamo che, anche a scuola, era un personaggio che si faceva notare. L’occasione di conoscerci personalmente è avvenuta a teatro, con il suo debutto come attore nella compagnia forlivese Qaos, di cui sono da 30 anni il regista. Quello che ci lega, da sempre, è una profonda stima reciproca. Un giorno di qualche anno fa, lo ricordo bene, fra una chiacchiera e l’altra Claudio mi disse: “Ti serve qualcuno che ti produca”. È stata una scintilla, che ha messo in fermento tante idee. L’occasione di concretizzare questa proposta si è presentata nel 2019, quando abbiamo portato per la prima volta l’ortofrutta a teatro, nel palco inedito di Macfrut. Il resto è storia… quella di Spettacoli alla Frutta!

L’ortofrutta su un palcoscenico teatrale: di primo acchito non ti è sembrata un’idea bizzarra, per non dire folle?
La follia mi appartiene, quindi no, non mi è sembrata così fuori dalle righe. Diciamo che come prima esperienza è stata una bella sfida. E anche un’opportunità, per me, di sfruttare e mettere in campo le mie doti e le mie attitudini che tengono insieme l’anima artistica con quella più pragmatica legata all’organizzazione di eventi.

Spettacoli alla Frutta Alberto
Alberto nei panni di Carlone il Mago del Cartone

In questi anni il format di Spettacoli alla Frutta è cambiato e si è evoluto: qual è il fil rouge che lega tutte le edizioni del progetto?
Il filo rosso è l’emozione, la curiosità, la sorpresa. L’ho vista negli occhi delle persone intente a fare la spesa, anno scorso, durante le tappe di SAF in Gdo, quando le performance proposte fra le corsie sono state, per chi ha partecipato, un’occasione inedita per spezzare la routine, quotidiana e degli acquisti. Nello sguardo dei bambini, i più entusiasti, sopresi mentre erano al supermercato con i genitori. Ma anche negli occhi degli addetti di reparto, che – ci hanno detto – hanno vissuto con gioia quei momenti, sentendosi parte di in un grande gioco, divertente ma al contempo anche informativo e formativo.

Cosa dobbiamo aspettarci da Spettacoli alla Frutta 2024?
No spoiler!

Una piccola anticipazione? Una suggestione, se vogliamo, su quello che avverrà fra le corsie dei supermercati che aderiscono al progetto?
SAF 2024 sarà empatia. Sarà la personificazione dell’ortofrutta – quella in reparto, sugli scaffali, stagione per stagione – che parlerà a quattr’occhi con le persone intente a fare la spesa, interagendo con loro ed entrando in connessione con loro e con il loro sentire del momento. Poi ci saranno anche delle sorprese… ma non posso rivelare nulla!

Toglici solo una curiosità: vestirai ancora i panni di Carlone, questo carismatico personaggio capace di fare magie con l’ortofrutta?
Certo, il cartone ondulato è per sempre! (sorride, ndr). Come l’imballaggio, che trasporta e protegge la frutta e la verdura, sono il trait d’union fra tutti i prodotti protagonisti di Spettacoli alla Frutta e portati in scena.

Quale utilità vedi in un progetto come SAF per l’ortofrutta italiana?
Per rispondere prendo come esempio me stesso. Sono figlio di una macellaia, va da sé che l’ortofrutta nella mia cultura alimentare è sempre stata molto poco presente. Oggi, pur restando un amante della carne, ho introdotto più frutta e verdura nella mia dieta, perché ora ho una consapevolezza diversa. Ho imparato che una mela fa bene alla salute apprendendo questo concetto non in modo scolastico, ma con empatia. È così che un messaggio resta veramente impresso e viene fatto proprio. Credo che sia un po’ questo l’obiettivo di Spettacoli alla Frutta… dare un nuovo impulso ai consumi, questo certo, ma prima ancora piantare un seme – per restare nel mondo vegetale, usando una metafora – nelle persone e nel sentito comune.

Cosa funziona di più?
Il fatto che uno non se lo aspetta, quello che avverrà una volta varcate le soglie del supermercato. Il cosiddetto “effetto wow”. Per capirci, faccio di nuovo riferimento a me stesso. Sono da sempre un fan della Disney, è un universo che mi affascina tantissimo. Ogni volta che ho varcato i cancelli di Disney World mi sono sentito completamente immerso in un mondo fantastico di cui sentivo di far parte, questo per come è costruito questo parco del divertimento e per l’intrattenimento che lo anima. Quando sono a Disney World alzo gli occhi al cielo e vedo le stelle. Se invece mi trovo i un parco qualsiasi, alzando lo sguardo vedo solo i tubi e le rotaie. Ecco, Spettacoli alla Frutta ti porta a vedere le stelle. Entri a fare parte di un mondo che diversamente sarebbe rimasto sotto i tubi. Questo fa la differenza.

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