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Innovazioni e contesto, da telefoni e bollette anche l’ortofrutta potrebbe imparare?

Nella telefonia l’innovazione è guidata dai nuovi desiderata del consumatore e così da tempo i telefoni portatili sono diventati sempre più smartphone e sempre meno telefoni. Sull’innovazione multimediale si giocano i motivi della sostituzione. Lo stesso meccanismo potrebbe valere anche per gli imballaggi, specie per quelli che riducono i consumi energetici

Dopo 9 giorni dalla presentazione del momento in cui si poteva ordinare, finalmente dal 16 settembre è disponibile il nuovo iPhone 14. Fin qui niente di particolarmente rivoluzionario, siamo abituati da tempo all’inesorabile countdown dell’azienda di Cupertino che sequenzia il lancio di nuovi prodotti, al contempo genera l’obsolescenza di ciò che è in commercio e sposta la frontiera dell’innovazione sempre più avanti. Consapevole di questa nuova uscita superficialmente ho immaginato che l’ultimo modello si sarebbe immediatamente deprezzato. A quello infatti ero interessato, per chi in casa vive nell’era dell’Iphonemaipiùsenza è venuto il tempo di cambiare telefono. Con questa logica e con la consapevolezza di chi poco sa delle caratteristiche del prodotto sono andato a verificare raccogliendo le seguenti illuminanti informazioni. Sorvolo sulla prima banalità: l’ultimo modello costa sempre più del precedente, nel caso specifico 150 euro circa a parità di caratteristiche. Ma poi a seguire: il prezzo del precedente modello all’uscita del successivo non viene modificato, quello era e quello rimane (diverso è il caso di alcune catene che di poco fanno offerte specifiche), poi il modello precedente va automaticamente fuori produzione e pertanto si vendono solo prodotti in stock.

Allora mi sono chiesto, 150 euro per cosa? I siti specializzati ripotano che nella fotocamera frontale è stato aggiunto l’autofocus e diaframma con apertura ƒ/1.9 (prima era  ƒ/2.2) quindi ora è più luminoso, poi è stata aggiunta la funzione rilevamento, c’è la versione Bluetooth 5.3 (sul 13 è 5.0), la possibilità di avere oltre 20 ore di riproduzione video (sul 13 19 ore), poi c’è la dynamic island per gli effetti dei tocchi digitali, la funzione grandangolo quadruplicata, è stata incrementata la luminosità di picco del 25% e forse dell’1% i pixel per pollice. Connessione, memoria, processore e tutto il resto, che magari è la pancia delle cose per cui compri un telefono, sono esattamente identiche. Di fatto l’innovazione non è sulla connessione ma sulla qualità multimedia, su foto e riprese! Questo è il motivo per sostituire il precedente, oltre al desiderio di chi all’ultimo modello per definizione non rinuncia a priori.

Di fatto quindi l’innovazione, e il valore monetario conseguente maggiore che viene richiesto, è spinta su funzioni che non erano inizialmente di base, ma che nel tempo si stanno affermando sempre di più diventando anzi determinanti nel corso del tempo in relazione al variare del contesto.

Mi fermo qui e mi chiedo se lo stesso discorso può valere anche nel nostro caso. Di fatto l’imballaggio di domani che funzioni deve avere? Solo contenimento e trasporto o la motivazione di scelta può essere motivata da nuove priorità?

Per esempio, oggi che il caro energia picchia duro, che in comunicazione i contenuti interessanti sono legati al risparmio energetico e a cosa si fa in merito, al piano di Unicoop Firenze per abbattere i consumi energetici, a produttori che smettono di vendere e riducono il calendario di commercializzazione perché nelle code della campagna commerciale si spende troppo, certamente più di quello che si guadagna, quale funzione prioritaria si richiede all’imballaggi? Aiutare a ridurre i costi energetici per esempio.

Ecco allora ha un senso pensare all’imballaggio come strumento di riduzione di consumi di processi energivori. L’imballaggio Attivo per esempio consente di alzare di qualche centesimo di grado la catena del freddo magari a ridosso della commercializzazione del prodotto. Ne conseguirebbero riduzioni di consumo, un prodotto più dolce e anche una narrazione da condividere. Certo occorre fare bene i conti, capire quali sono i costi e i benefici, capire fino a che temperature si può alzare, da quando e per quanto e poi quantificare in euro i risparmi. Per questo occorre farlo calcolare da chi ne sa. Anche in questo ambito ci mettiamo in cammino, nel caso il prossimo imballaggio lo chiamiamo “Quattordici”.

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