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L’impatto delle donne nel mondo dell’ortofrutta

donne e ortofrutta
É passata da una settimana la giornata internazionale dei diritti delle donne e quanto ancora se ne parla?

In occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne, molte sono le iniziative, i post sui social e le attività atte ad evidenziare quanto questo tema ancora oggi continui a presentare una strada in salita. Da donna forse il mio punto di vista potrebbe essere di parte, ma vorrei provare ad evidenziare alcuni dati in merito a quanto il contributo di noi donne sia fondamentale nel mondo del lavoro, soffermandomi su quello dell’ortofrutta, sebbene a volte possa essere sottovalutato o passare inosservato. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), le donne rappresentano circa il 43% della forza lavoro agricola nei paesi in via di sviluppo, assumendo negli anni in alcune zone un ruolo sempre più centrale a seguito dell’emigrazione maschile. L’International Food Policy Research Institute (IFPRI) stima la quota delle donne in agricoltura pari al 53% e queste sono spesso responsabili della gestione delle attività ortofrutticole, compresa la semina, la cura delle colture, la raccolta e la vendita dei prodotti.

Se da un alto la loro partecipazione all’interno delle aziende è cambiata grazie allo sviluppo economico e sociale dei paesi, lo stesso passo non è stato raggiunto dalle condizioni di lavoro.

In sostanza è aumentata negli ultimi anni la presenza di donne nei ruoli manageriali delle aziende agricole soprattutto nel Mezzogiorno (il dato più alto si registra in Molise) ma la disparità di trattamento è una condizione che ancora oggi presenta uno squilibrio a favore degli uomini. Eppure favorire l’empowerment delle donne potrebbe portare a benefici per tutta la comunità. Sempre secondo la FAO, i progetti su piccola scala in cui si è stata sperimentata l’emancipazione delle donne nel settore hanno dimostrato vantaggi significativi rispetto a quelli in cui esse sono incluse in maniera generalizzata. Le donne risultano essere le maggiori leader nell’adozione di pratiche agricole sostenibili, il biologico, che contribuiscono alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, dimostrano sensibilità ai dettagli.

La loro resilienza nel fronteggiare le avversità ambientali è spesso la chiave per la sopravvivenza delle comunità agricole in contesti difficili. Pur essendo legate alle tradizioni, hanno il coraggio di accettare le sfide moderne contribuendo in maniera significativa ai cambiamenti che lo sviluppo ci impone.

L’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta è un esempio tangibile di come le donne si uniscono per promuovere la loro partecipazione economica e sociale nel settore. Associazioni di questo tipo forniscono sostegno, condivisione di conoscenza, idee e strategie per affrontare le sfide comuni e perseguire opportunità di crescita e sviluppo che vanno a vantaggio di tutta la collettività. Proprio in occasione dell’8 Marzo, l’associazione si è riunita per fare il punto sulla propria attività sociale e definire insieme gli obiettivi futuri.

Un punto su cui tutte sembrano essere d’accordo è quello di orientare il settore verso le nuove tecniche, nuove tecnolgie di precisione e nuove varietà, al fine di sviluppare un’agricoltura più sostenibile, sia in termini economici che ambientali.

In conclusione credo che dovremmo riconoscere e valorizzare sempre, non solo l’8 marzo, il prezioso contributo delle donne, per costruire un futuro in cui si investa nelle loro capacità, garantendo loro pari accesso, al fine di promuovere la loro partecipazione attiva che può solo essere un valore aggiunto.

 

 

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