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Comunicati stampa

Bestack si apre alle vaschette in cartone per ortofrutta

Bestack, lo standard più diffuso nel mercato degli imballaggi per ortofrutta con una brand awareness dell’80%, estende la sua attività alle vaschette in cartone, offrendo una certificazione democratica che garantisce qualità e sicurezza del packaging in carta e cartone a contatto con gli alimenti, a beneficio al consumatore finale e anche della Gdo

Novità in arrivo per il Consorzio Bestack, che estende la sua attività di certificazione, ricerca e promozione per un packaging innovativo e sostenibile anche alle vaschette in cartone. Oggi il marchio Bestack è sinonimo di garanzia, qualità e sicurezza: le cassette in cartone ondulato – core dell’attività, prodotte in tutta Italia da sei aziende socie – sono lo standard dimensionale più diffuso con un livello di penetrazione sul mercato che supera l’80%.

 

“Con il nuovo progetto ‘Filiera democratica garantita’ estendiamo il nostro know how di  certificazione  anche alle vaschette – esordisce il direttore del Consorzio Claudio Dall’Agata offrendo la possibilità a tutti coloro che vendono questa tipologia di confezione per ortofrutta di fregiarsi di questo ulteriore controllo di prodotto e processo. L’obiettivo è quello di dare una maggiore garanzia  a tutti gli utilizzatori finali del packaging, al consumatore in primis ma anche alla grande distribuzione”.

 

La nuova certificazione per le vaschette in cartone per ortofrutta, che presto avrà un logo e un naming dedicato, nonché un protocollo, è democratica, quindi disponibile per tutte le aziende, non solo per i soci Bestack. Il rispetto dei parametri di alimentarietà previsti dalla legge è il requisito fondamentale per ottenerla: le verifiche e i controlli saranno realizzati da enti di certificazione esterni accreditati e da laboratori analisi terzi su campioni prelevati direttamente sul mercato, sia presso gli utilizzatori che nei punti vendita al consumo, mentre il Consorzio metterà a disposizione quanto appreso in questi anni di esperienza dal punto di vista metodologico e organizzativo.

 

“Questa attività è un atto di responsabilità della filiera del packaging in carta e cartone per ortofrutta -. continua Dall’Agata -. Bestack, che gode di una brand awareness che oggi raggiunge l’80%, può declinare la sua notorietà e il suo profilo qualitativo su una parte di mercato, quello delle vaschette in carta e cartone per alimenti, che oggi è in crescita con prospettive molto interessanti: da qui l’importanza di verificare che questa crescita avvenga nel modo migliore”.

 

Il grado di notorietà di Bestack è confermato da un’indagine condotta a fine 2022 su un panel significativo di produttori, grossisti e rappresentanti della Gdo, da cui è emerso che l’80% degli intervistati conosce il marchio. Il dato si fa poi più significativo se si considera la sola Gdo, in cui il livello di notorietà sale all’81%, mentre i risultati migliori si registrano lato produzione, presso la quale Bestack gode di una brand awareness del 90%.

 

Le aree di competenza riconosciute a Bestack sono: Ricerca e innovazione 75%; Comunicazione e informazione 69%; Resistenza e prestazioni 67%; Standard e dimensioni 65%; Imballaggio Attivo 64%; Certificazione forestale 52%; Controllo alimentarietà 25%.

 

La brand awareness del Consorzio era del 77% nel 2021, laddove nel 2012 si attestava appena al 12%. “Questa indagine è la conferma che abbiamo un’elevata notorietà in costante crescita – sottolinea Dall’Agata -, che sono ben chiare le nostre aree di attività e che sull’alimentarietà possiamo e dobbiamo lavorare, offrendo un nuovo strumento che garantisce la qualità e la sicurezza del packaging a contatto con gli alimenti, al fine di dare valore al mercato portando un beneficio a tutta la filiera”. 

 

“Al giorno d’oggi, quando la competizione sul mercato è così complessa, bisogna appellarsi e ispirarsi a principi trasparenti, chiari e riconosciuti – conclude il direttore di Bestack -. L’invito è per tutti quelli che immettono sul mercato vaschette in cartone, a prendere la strada della qualità e della serietà, nell’interesse del consumatore e della collettività”. “La volontarietà definisce chiaramente una demarcazione fra chi sceglie di sottoporsi a controllo per certificare i propri prodotti e processi e chi invece non lo fa – puntualizza -. Entrambe le strade sono lecite, starà poi agli utilizzatori del packaging e quindi anche alle catene della Gdo scegliere quali tipi di confezione adottare”.

 

Quando sarà disponibile sul mercato il nuovo standard qualitativo? Il regolamento e il protocollo sono in fase di definizione, le decisioni strategiche sono state prese e il progetto sarà condiviso con una primaria catena della Gdo italiana. La presentazione? A breve, quando tutto sarà pronto.

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